Io leggo perchè mia moglie è scappata con l’idraulico

“IO LEGGO PERCHÉ MIA MOGLIE È SCAPPATA CON L’IDRAULICO”: la frase di questa sera rientra nei canoni più tradizionali del nostro costume, dove la causa del tradimento è l’idraulico e la donna è la preda. È molto probabile che l’artigiano sia molto diverso dal famoso idraulico dei videogiochi, e lo auguriamo vivamente anche alla signora.
La donna, dal canto suo, come vogliono le più arcaiche delle tradizioni, è l’angelo della focolare, pertanto è a casa a preparare la cena per il maritino che come un santo lavora per portare a casa la pagnotta. Questa la favola che forse è tempo di rivedere.

Ma come se la sono cavata i nostri relatori, Enzo Latronico e Valentina Divitini, quando hanno dovuto rispondere su come avrebbero reagito in caso si fossero trovati di fronte a una situazione del genere? Enzo, dopo un primo momento di smarrimento stemperato da una risata spontanea, giustamente affronterebbe la situazione rileggendo tutti i libri di Ian Fleming e del suo amato James Bond cercando di capire, anche grazie all’aiuto del più famoso agente segreto dei nostri tempi, dove ha sbagliato. Il nobile fine è quello di riconquistare la gentil consorte, ma dopo un po’, spiritosamente, ci ripensa… per quale motivo dovrebbe riaccompagnarsi alla fedifraga? Che il provvido e forse aitante idraulico si prenda le sue responsabilità e con esse virtù e difetti della pulzella.

 

Cosa diversa è l’approccio di Valentina che si ritrova a dover affrontare una situazione che solo in questi ultimi decenni è venuta alla luce. In passato, seppur sicuramente sarà successo, difficilmente si sarebbe venuto a sapere che il marito è scappato con l’idraulico. La reazione di Valentina a questa provocazione è stata, a mio parere giustamente, di indifferenza, ma non è stata indifferente rispetto alle contromisure da prendere perché in un’altra occasione il partner non sia stuzzicato dal conturbante fontaniere: mi studio tutto sui sifoni, ha detto argutamente, sui rubinetti e quant’altro mi permetta di risolvere in autonomia i problemi idraulici.
E ora dedichiamoci alla serata che si è aperta eccezionalmente con il riconoscimento che la Maison Piero Guidi, la Camera della Moda Città di Urbino e l’Assessorato alla Cultura sempre di Urbino, hanno deciso di conferire alla nostra Presidente Franca Fiocchi che da ventiquattro anni, in pratica dalla sua nascita o poco più, ha sempre apprezzato il bello e lo stare insieme, portandolo in Accademia. Che dire di più di questa donna? Si può dire che Daniele Poggi, consorte di Franca, è meglio che si guardi dal guastare qualche rubinetto.

A seguire i due interventi dei nostri spiritosi relatori. Anche in questo la serata è stata diversa, infatti ci troviamo di fronte a due libri che ci insegnano a conoscere due mondi. Il primo è quello dei tarocchi, le carte che nella storia hanno avuto anche responsabilità molto pesanti… quanti imperatori, condottieri, potenti, si sono affidati al responso delle carte per prendere decisioni che hanno cambiato le sorti del mondo? Valentina Divitini ci guida in questo particolare mondo che è forse più legato alla psicologia che a quello che noi chiamiamo destino, perciò vi invitiamo a immergervi nel suo “Leggere i tarocchi” edito da Salani.
A proposito di tarocchi e immersioni… beh, sono componenti che hanno trovato un loro perché anche nei film dell’agente 007 di cui Enzo Latronico è grande estimatore. Nel suo libro “Il mio nome è ancora James Bond”, edito da Le piccole pagine, troverete un excursus dei 25 titoli riguardanti il fascinoso agente segreto interpretato da diversi attori nei suoi quasi sessant’anni di attività al servizio di Sua Maestà britannica.
Ma volete sapere che cos’hanno a che fare i tarocchi con James Bond? Allora dovete vedere Agente 007 – Vivi e lascia morire, del 1973, il primo fil in cui Roger Moore veste i panni di James Bond e poi dovete assolutamente leggere il libro di Enzo.
Perdonandoci un neologismo ci diciamo: a rileggerci a marzo.

©Francesco Curreri 

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