io leggo perchè polifemo si è comprato gli occhiali
“IO LEGGO PERCHÉ POLIFEMO SI È COMPRATO GLI OCCHIALI”: abbiamo avuto il coraggio di chiedere ai due relatori della serata di commentare, secondo la loro libera interpretazione, il tema della serata. Parlo di coraggio perché sia Lia Celi sia Ferruccio Pinotti sono due mostri sacri del giornalismo italiano e solo in Accademia si poteva avere la sfrontatezza di sottoporli a un simile trattamento. Nonostante tutto sono stati al gioco e non si sono fatti prendere in contropiede.
Lia, da fine e arguta umorista quale è, ha subito risposto che Polifemo, stanco di sentirsi dare del mostro, del diverso, del cattivo senza cuore, ha comprato gli occhiali per darsi un tono da intellettuale, ignorando che, avendo egli un solo occhio, si sarebbe semplicemente reso ridicolo: ma quanti, cercando di sembrare ciò che non sono, lo diventano?
Ferruccio ha dato una lettura del tema che rispecchia in pieno la sua passione: l’inchiesta. Per lui Polifemo ha comprato gli occhiali per vedere meglio e quindi capire, cosa stava accadendo. Con gli occhiali avrebbe potuto vedere qualcosa di diverso e comprendere magari come Ulisse lo avesse raggirato. Insomma, entrambi hanno accolto con ironia quella che non è un’intervista, ma il biglietto da visita di una nuova Accademia. Sì, proprio una nuova Accademia Res Aulica, che in autunno, mentre le foglie cadono nonostante il grande scampolo d’estate, rinasce a nuova vita, con tante novità nei programmi e che saranno a poco a poco svelate.
Il venticinquesimo anno che si è aperto con la serata del 7 ottobre è cominciato senza il consueto cortometraggio… un primo, neanche tanto piccolo, assaggio dei cambiamenti che avverranno.
Ma cosa ci hanno raccontato Lia Celi e Ferruccio Pinotti?
Dopo un’escursus sulla vita di colui che ha lasciato tanto alla letteratura mondiale, Emilio Salgari, Lia ci ha introdotto alla trama del suo libro Carolina dei delitti, edito da Salani. Nel suo romanzo Lia racconta di un’altra grande Autrice, snobbata dalla critica del tempo, siamo nei primi anni del ‘900, ma amatissima dal pubblico popolare e oggi forse un po’ dimenticata, parliamo di Carolina Invernizio. Carolina, che dà il titolo al libro di Lia, è una giallista e indaga proprio sulla morte di Salgari. Siamo nel 1911, a ridosso dell’apertura dell’Esposizione Universale che si tiene a Torino… che dire, gli ingredienti per appassionarsi a questo libro ci sono tutti, perciò l’unica soluzione è leggerlo avidamente per scoprire due grandi Autori italiani.
Il mondo in cui si muove invece Ferruccio Pinotti è quello reale, dove l’immaginazione non può avere la meglio sulle prove documentali che Ferruccio porta sempre a sostegno di quanto scrive. Nel suo saggio La setta divina, edito da Piemme, studia e illustra il discusso “Movimento dei focolari” fondato nel 1943 da tale Chiara Lubich insieme a Eli Folonari, figlia del famoso vinificatore. Pinotti ha raccolto diverse testimonianze di adepti di questo movimento che prevedeva, per chi aderiva, di fare voto di povertà, castità e obbedienza. In queste testimonianze c’è chi racconta di aver perso tutti i beni di famiglia donati al movimento, si parla di abusi sessuali, insomma, c’è di che leggere. Un movimento che è stato talvolta appoggiato, talvolta osteggiato dalla Chiesa di Roma, ma come per tutte le inchieste, è il lettore che trarrà le sue personali conclusioni, Pinotti ha fatto il grande lavoro del giornalista d’inchiesta, cioè raccogliere tutte le informazioni, valutarle nella veridicità e quindi collazionarle in modo magistrale.
Copyright: Francesco Curreri