Io leggo perchè pollicino mi ha rubato il pane

Se “IO LEGGO PERCHÈ POLLICINO MI HA RUBATO IL PANE”, perché Lorenzo Beccati e Barbara Perna
scrivono? A questa domanda certamente inconsueta quanto surreale, i due hanno dovuto rispondere a
bruciapelo. Sia Lorenzo sia Barbara se la sono cavata egregiamente.
Lorenzo parte dapprima con una battuta, in fondo per vivere ne dice parecchie: «Scrivo per
procacciarmelo… – ma poi chiosa – In realtà cerco le briciole per andare nel passato, nella storia». Lorenzo
è un serissimo appassionato di storia e della sua Genova, ma per chi non lo sapesse è anche la voce del
Gabibbo… la voce, non l’animatore.

 

Barbara, che in altre occasioni, speriamo mai, dovremmo chiamare “Vostro Onore”, è un Giudice Civile.
Nonostante l’austerità che pensiamo sia insita in chi svolge questo servizio, barbara ci ha risposto: «Per
sopravvivenza. Nel mio lavoro vedo tanta sofferenza, per quello talvolta ho bisogno di leggerezza… perciò
indosso gli occhiali dell’ironia e dell’umorismo e scrivo». Barbara è una personalità dirompente,
autoironica, che racchiude in sé lo spirito delle città che vive, Napoli e Roma… hai detto niente.

Ma prima di parlare di libri, abbiamo avuto una chicca: insieme a Lorenzo, direttamente da “Striscia la
notizia”, il Mago Casanova. Sempre simpatico, invitato sulla scena, ci ha lasciato di stucco con un gioco di
prestigio… ma in stile “Striscia”, ha poi invitato i presenti a non cadere nelle trappole di più o meno piccoli
ciarlatani che usano i trucchi per raggirare chi magari per una traversia della vita si trova in un momento di
difficoltà… perché il trucco c’è, ma non si vede.

…E la cena? È ancora presto. È il momento di Mauro Astolfi e del suo film propedeutico all’introduzione
degli Autori e dei loro scritti. Con dei trailer più che calzanti si parte con Barbara Perna che ha presentato il
suo “Annabella Abbondante” (ed. Giunti), un libro in cui giallo e umorismo si intrecciano con una maestria
degna di una penna quale Barbara è. A seguire Lorenzo Beccati con “Uno di meno” (ed. Oligo), una storia
ambientata intorno al 1500 il cui protagonista è un giovane allevato per uccidere… ma il bello della sua
presentazione è stato il racconto sulla “acqua tofana”, un veleno inodore, insapore e molto utilizzato in
passato dalle donne per accelerare la vedovanza… stranamente le gentili signore dell’Accademia erano
tutte molto interessate. Chissà, speriamo di sederci a cena senza… nessuno di meno e per mangiare
abbondante.

Francesco Curreri

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